Stamattina, visibilmente emozionato, ho cercato di spiegare agli stabiesi presenti che lottiamo contro la rassegnazione. Bisogna rendere ordinario ciò che viene visto come straordinario, lavorando a stretto contatto con il territorio e la cittadinanza per risolvere gli atavici problemi che affliggono la città.
Tra i punti focali del programma la sicurezza, il recupero delle aree abbandonate, il coinvolgimento dei privati nel rilancio della città, la trasparenza negli appalti e negli incarichi pubblici, il potenziamento della macchina comunale con particolare riferimento alle forze dell’ordine, il rilancio delle eccellenze stabiesi. Il cambiamento è possibile, occorrono solo due ingredienti fondamentali: governi stabili e voglia di lavorare per la città. Non mi piace parlare di periferie, Castellammare è un’unica grande città di 70.000 abitanti e tutti i luoghi e le persone hanno la stessa importanza. La parola periferie per me non esiste, mi piace parlare di quartieri. La riqualificazione del territorio deve passare da questo concetto. L’idea è quella di avvalersi di squadre di tecnici che andranno a mappare il territorio per evidenziare le aree maggiormente degradate e prive di servizi al fine di prevenire, laddove è possibile, e di risolvere dove necessario le principali criticità. Esempi lampanti sono il lungomare e la villa comunale, eccellenze stabiesi da tutelare e rilanciare. La scelta della location per queste incontro, infatti, non è casuale. Da qui il degrado della villa comunale e del lungomare sono sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo riappropriarci della nostra città. Fondamentale la partnership pubblico-privato per il rilancio del territorio stabiese. Soltanto con un’amministrazione stabile è possibile invogliare i privati ad investire in attività produttive e a contribuire alla rivalutazione e valorizzazione del territorio. Cosa che non è mai accaduta con le precedenti amministrazioni. Gli schieramenti avversari sono troppo spesso lacerati da guerre interne, senza una reale programmazione e con candidati presenti nelle liste totalmente inadeguati a rappresentare l’interesse dei cittadini. Rivolgo un accorato appello agli elettori: noi stabiesi lottiamo contro noi stessi. Lottiamo e combattiamo il senso di rassegnazione, lottiamo contro la disperazione, l’assuefazione e la bruttezza che si è abbattuta sulla nostra città. Combattiamo per recuperare la bellezza che abbiamo e per riprenderci il nostro futuro.
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